Nella Parigi del 1785 due celebri gioiellieri dicono di aver confezionato un collier spettacolare di 540 diamanti, niente meno che per la sovrana Maria Antonietta.
Il 15 agosto 1785 il Cardinale Rohan, una delle personalità più in vista del Regno, viene arrestato con la pesantissima accusa di truffa ai danni della Regina.
Qual è il collegamento tra i due fatti? La Regina sapeva? Il Cardinale fu condannato? Chi sono i personaggi di questa incresciosa vicenda?
Una storia ricca di colpi di scena, che ha per protagoniste due donne in lotta per il potere e la sopravvivenza in un mondo tutto maschile, in cui la forza e il carattere si pagano a caro prezzo.
Per questo insolito 8 marzo, racconto e musica, in diretta Facebook: smaterializzati ma comunque insieme.
Racconto tratto da una storia vera
Anche quest’anno, come lo scorso, un considerevole numero di associazioni del territorio: Associazione Culturale Rosse Torri, Libera, Anpi, Acmos, Casa delle Donne, Osservatorio Migranti, MIR, Centro Gandhi, Fraternità Cisv Albiano, Associazione Lucy, Comunità Ebraica di Torino – Sezione di Ivrea e ZAC!, promuovono insieme un evento per commemorare la Giornata della Memoria.
3 appuntamenti di teatro in bottega. Così è se vi pare, di Luigi Pirandello, adattato e interpretato da Lisa Gino
Martedì 17 gennaio nel cartellone della stagione del Teatro Giacosa era in programma lo spettacolo La recita di Versailles con Paolo Rossi e la sua compagnia teatrale. Ma ciò che in realtà è andato in scena ad Ivrea (alle Officine H affittate per l’occasione dall’ente che gestisce il Teatro) è stato qualcosa di diverso. Per un problema inerente al sistema di riscaldamento, che è ora in fase di discussione e accertamento da parte degli organizzatori, i camerini e relativo retro palco non erano sufficientemente caldi per consentire agli attori di poter effettuare i previsti cambi d’abito, così, last minute, Paolo Rossi e compagni decidono di andare in scena (lo stesso) “in borghese”, cioè senza costumi. Non era scontato che la decisione fosse questa. Intendiamoci: uno spettacolo, seppur basato su improvvisazioni, deve poter andar scena con i crismi del caso, perché anche l’improvvisazione ha i suoi bei limiti. Cambiarne qualcosa può denaturarlo, può renderlo più debole (dal punto di vista dell’effetto sul pubblico, per esempio), può distorcerne il senso. Non tutti avrebbero accettato di recitare ugualmente, improvvisando più del previsto.
Venerdì 17 novembre l’IIS Olivetti di Ivrea ha ospitato lo spettacolo teatrale “Il ragazzo che amava gli alberi” di e con l’attore-autore Pino Petruzzelli. Era la giornata conclusiva del progetto “Volontariando”, partito a febbraio, che ha promosso il volontariato attraverso le molte associazioni dell’eporediese, articolato su più piani e volto a rendere la scuola un ambiente integrato con esigenze e bisogni del territorio, sia dal punto di vista professionale e culturale, sia da quello dello spirito di cittadinanza e prossimità. A coordinare le attività il Forum del Volontariato e il CSV (Centro Servizi Volontariato), enti che con le loro competenze e specificità puntano sulla relazione fra scuola e mondo del volontariato. Ogni associazione ha partecipato ad almeno due incontri con le classi del terzo e quarto anno, nelle quali ha raccontato, ciascuno nel suo specifico, che cosa significa fare volontariato, di cosa ci si occupa e come.
Copenaghen, la pièce andata in scena Venerdì 2 febbraio al teatro Giacosa, con la mirabile interpretazione di Umberto Orsini, Giuliana Lojodice e Massimo Popolizio, non è una storia come tante. Fa parte, soprattutto quest’anno, di una riflessione riportata a galla (sebbene mai inabissata) dal Nobel per la Pace dato a ICAN, le associazioni che lottano per abolire le armi atomiche. E non è neanche una storia semplice, perché tira in ballo le più rivoluzionarie teorie della fisica degli ultimi cento anni. E’ necessario quindi procedere con ordine per raccontare cosa c’è dietro e attorno al più misterioso dei colloqui di cui tanto si è scritto e parlato.