di: Jorgelina Cerritos
traduzione di: Sandro Romussi
adattamento e regia: Lisa Gino
tecnico audio/luci: Roberto Gallina
presentazione
Commedia tragica vincitrice del premio letterario Casa de las Americas- sezione teatro 2010, scritta dalla drammaturga salvadoregna Jorgelina Cerritos.
L'opera è una metafora sull'identità dell'essere umano e si chiede chi siamo veramente al di là dell'ufficialità dei documenti che ci identificano.
Il nome non è sufficiente: la storia, il passato e il presente dicono davvero chi siamo.
Un faccia a faccia tra due personaggi molto contrastanti: Dorotea e Pescatore.
Dorotea è la rappresentazione di ciò che è stabilito, di quel che “deve essere”, è la personificazione di chi si confronta con un sistema in cui tutto funziona correttamente, il sistema che ci trasforma in ingranaggi e ci obbliga a perdere la nostra umanità, i nostri sogni, la nostra essenza.
Pescatore sembra arrivare da un altro mondo, scopre e nomina tutto quello che incontra, nomina le cose per ciò che sono e non per ciò che gli altri vogliono che siano, perché non serve nulla più che l'essenza per ogni cosa.
L'incontro tra questi due personaggi così contrastanti avrebbe potuto essere abbastanza violento, invece l'autrice ci regala un confronto a tratti comico, ma soprattutto poetico e magico.
repliche
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